L’accoglienza degli studenti
provenienti dall’Ucraina
di Giovanni
Cogliandro
Grazie
alla collaborazione con università, istituzioni e associazioni, già da tre anni
ho voluto iniziare a formare i docenti dell’Istituto Comprensivo che dirigo a
Roma sui temi dell’accoglienza, dell’intercultura, dell’integrazione, della
centralità della persona umana con la collaborazione di mediatori culturali,
filosofi, pedagogisti, psicologi di orientamenti diversi tra loro. Questa
preparazione è risultata preziosa già alcuni anni fa, quando arrivavano
centinaia di profughi da Libia, Siria, Afghanistan, Sri Lanka, Bangladesh.
Presso
la nostra Scuola nei primi giorni di marzo abbiamo iniziato ad accogliere nuovi
studenti giunti dall’Ucraina. Il primo è stato un bambino di otto anni che
abbiamo inserito in una classe terza della scuola primaria, dove ha partecipato
da subito alle attività del laboratorio artistico che una nostra maestra guida
da quasi trent’anni, insegnando l’arte e l’amore per la bellezza a generazioni di
alunni e docenti. Sono convinto del fatto che per i bambini in fuga dagli
orrori della guerra l’arte plastica possa avere un valore terapeutico, più in
generale l’attività manuale stimola la creatività e supera le barriere
linguistiche, in quanto come il sorriso è intrinsecamente interculturale.
A
Scuola da tempo abbiamo creato un Gruppo di lavoro per l’accoglienza dedicato
ai nuovi arrivati, nel quale il dirigente insieme ai docenti valuta in quali
classi fare l’inserimento in base al livello di conoscenze dei bambini.
La
nostra Scuola si avvale poi da qualche settimana dell’aiuto prezioso di alcune
studentesse di origine ucraina che da anni si trovano in Italia e che hanno
messo gratuitamente a disposizione della nostra Scuola la loro competenza.
Durante
la seconda settimana di marzo abbiamo accolto due gemelline di 6 anni e due
fratelli di 11 e 13 anni, provenienti dalla zona di Kiev, quindi altri tre
studentesse si sono aggiunte con le loro famiglie e tutte sono state iscritte
alla secondaria di primo grado, dopo un colloquio e un momento di benvenuto. Abbiamo
quindi nuovi arrivi in tutti gli ordini di scuola. Anche presso l’Istituto di
istruzione superiore che ho in reggenza ho organizzato un Gruppo di lavoro di
docenti per l’accoglienza e abbiamo in programma un colloquio conoscitivo per
l’inserimento a scuola di tre studenti la prossima settimana.
Ho
comunicato all’Ufficio scolastico regionale che abbiamo posto per altri studenti
in entrambe le Scuole che dirigo, anche se per adesso le nuove iscrizioni sono
giunte in maniera diretta, spesso grazie al supporto delle famiglie ospitanti. I
nuovi studenti arrivano quasi sempre accompagnati dalla madre, in quanto solo i
padri che hanno almeno tre figli possono lasciare il Paese.
Abbiamo
vinto numerosi bandi nazionali del nostro e di altri ministeri e abbiamo
integrato le risorse ottenute per la costituzione di una Scuola che si
percepisce e vuole essere sempre più Laboratorio permanente di inclusione come
abbiamo dichiarato da tempo nel nostro PTOF.
Qualche
giorno fa sono stato invitato a raccontare di fronte al Ministro
dell’Istruzione le nostre politiche di accoglienza e di inclusione, frutto di
una scelta preferenziale per la centralità della persona e della relazione,
l’insegnamento della filosofia alla scuola primaria, l’educazione alla bellezza
come nostra peculiare declinazione dell’educazione civica.